lunedì 3 marzo 2014

Libreria: semplice luogo d’acquisto o portale per un mondo ultraterreno?

Salve, lettori!
Io penso sia una domanda semplice, no? Mi sbaglio forse? Questo è tutto da vedere. 
Insomma, inutile dire che noi lettori siamo una cifra molto ridotta rispetto all’intera popolazione terrestre, e che, con l’avanzar veloce della tecnologia, il nostro numero sta diventando ancor più esiguo, ma volete forse dirmi che quelle persone che si emozionano di fronte ad uno scaffale colmo di libri sono scomparse? No, non potrei mai crederci, neanche se fallissero tutte le librerie – cosa che, chiariamoci, mi auguro non succeda mai. Ci sono un bel po’ di persone che vanno in libreria semplicemente perché gli è d’obbligo, o, magari, per fingere d’avere una certa cultura. Allora, in questo istante io chiedo solo questo, facciamo ciò in cui riusciamo meglio noi lettori: immaginiamo. 
Immaginiamo che a un ragazzo sia stato assegnato di leggere un romanzo, magari un capolavoro tra i classici della letteratura, e che si avvii alla libreria tutto scocciato; o che questa ragazza voglia fare buona impressione sul suo nuovo corteggiatore e si incammini verso la libreria per pescare a caso un volume dallo scaffale, che la faccia apparire una donna colta agli occhi del (futuro) partner. E ora, immaginiamo che questi due particolari soggetti, entrando in libreria, vaghino tra gli scaffali, sottraendo un libro ad una mensola, sfiorino per caso qualcuno, ma che quel qualcuno non se ne accorga. Perché, ci chiediamo noi, questo nuovo personaggio, appena entrato in gioco, non si è neanche accorto di essere stato urtato per sbaglio? Perché, ci chiediamo ancora, non ci ha fatto proprio caso, se noi esseri umani non prestiamo attenzione quasi a niente, se non al contatto fisico? Magari quei due soggetti non se ne accorgeranno nemmeno, non ci faranno proprio caso, ma è una verità indiscutibile quella che io sto per affermare, e che voi probabilmente avete già compreso: il terzo personaggio non se n’è accorto perché semplicemente non era nella libreria. Non davvero, almeno. Non con la mente, o con i sensi. 
E perché?, chiederebbero persone simili agli ipotetici soggetti di questo breve racconto.
Perché, risponderebbe uno qualsiasi di noi lettori, la libreria è molto, molto di più che un semplice luogo d’acquisto.
La libreria, con tutti quei volumi sugli scaffali, tutti quei generi uno diverso dall’altro, dedicati ad ogni tipo di lettore, non è altro che un mondo in miniatura. Ci avete mai pensato? Io sono sicura di sì, magari di sfuggita, qualche volta prima di andare a dormire, poggiando la testa sul cuscino. Ho scritto questo breve articolo solo perché ho un particolare talento nell’affermare l’ovvio e perché avevo voglia che qualcuno condividesse con me questi pensieri un po’ folli. L-E-T-T-O-R-I… Ve ne siete mai accorti? Questo è il nome assegnato a noi abitanti di questo piccolo grande mondo fatto di librerie, libri, pagine, parole su carta stampata e molto, molto altro ancora di cui, purtroppo, tante persone non riescono a riconoscere la magnificenza, degradando il nome del nostro popolo e considerandoci semplicemente “persone con un interesse noioso”.  Io sono il tipo di persona che rispetta gli interessi di tutti e cerca di comprenderli, certo, ma non penso per me ci sarà mai niente di più piacevole dello stringere un libro tra le mani, abbeverarmi delle sue parole e bearmi del suo profumo. 
A volte mi piacerebbe che potessero comprendere tutti quanto sia piacevole vivere nel nostro mondo, o anche farci solo una capatina ogni tanto. Per il momento, però, direi che mi accontento d’incontrare, ogni qualvolta vado in libreria a fare una sorta di saccheggio, persone più o meno simili a me. Certo, ci sono una miriade di tipologie di lettori, ma in fondo non siamo altro che persone accomunate dalla stessa passione, e parte dello stesso strambo “popolo”. Quindi, concluderei dicendo che, nonostante siamo pochi noi abitanti del meraviglioso Paese dei Libri, ci siamo ancora e sappiamo che la libreria è molto più che un semplice negozio. È un portale, capace di condurci in un altro mondo, sicuramente molto più bello e confortevole di quello per il quale passeggiamo ogni giorno.
Perché, infondo, lo diceva anche Emily Dickinson: nessun vascello c’è che come un libro possa portarci in contrade lontane.

Beh, che ne pensate?
A domani, cari lettori!
Alexandra. 

Nessun commento:

Posta un commento